Carissimi,
visitandoci nel suo Natale, Dio si fa uomo per noi in condizioni di precarietà. San Francesco d’Assisi, facendo sua una convinzione già di san Gregorio Magno, riteneva che Cristo fosse nato in una via: si narra, peraltro, che il Santo, “non poteva ripensare senza piangere in quanta penuria si era trovata in quel giorno la Vergine poverella”. Purtroppo, siamo ormai assuefatti a troppe cose da non meravigliarci più di nulla, fin quasi a perdere ogni capacità di stupore. Eppure è proprio questa disposizione a lasciarci meravigliare che dobbiamo ritrovare, a sorprenderci di fronte a un mistero che ci supera!
Sì, noi possiamo stancarci di lui, ma lui non si stanca di noi: si lascia trovare, se i nostri occhi sono capaci di riconoscerlo nella sua Parola, nei suoi Sacramenti, nei Fratelli e nelle Sorelle che pone sul nostro cammino, soprattutto i poveri. Tra questi segnalo coloro che si trovano in carcere e i bambini in difficoltà: “ero in carcere – dice Gesù – e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,36). In pochi possono entrare nei luoghi di pena, ma a tutti faccio una proposta e in modo particolare a quanti sono abituali consumatori di Gratta e vinci o giocatori alle slot machine: perché non impiegare i soldi altrimenti spesi nel gioco per comprare, almeno a Natale, prodotti per l’igiene personale dei carcerati, oppure pannolini e omogeneizzati per l’infanzia? Attraverso i parroci i prodotti potrebbero giungere alla Caritas diocesana, che provvederebbe poi a portarli a destinazione: si tratterebbe di un’opera meritoria di cui c’è davvero necessità!
La nostra vita sarà più bella se faremo qualcosa di bello. Con amicizia vi saluto e di vero cuore vi benedico. Buon Natale a tutti, di vero cuore!
† Felice vescovo