Il lavoro di tesi ha origine da un accordo – quadro siglato tra il Seminario Arcivescovile di Benevento, rappresentato da Don Donato D’Agostino ed il dipartimento di architettura (DIARC) dell’Università degli studi di Napoli, Federico II, rappresentato dal direttore il Prof. Michelangelo Russo; all’interno del quale sono stati individuati come referenti per il DIARC la prof.ssa Maria Rita Pinto ed il prof. Pasquale De Toro, mentre per il Seminario il referente è l’Arch. Ph.D. René Bozzella. L’accordo quadro nasce dall’intesa dei due enti al fine di avviare una sinergia finalizzata ad attività di ricerca e di supporto alla didattica mirata alla gestione dei processi di trasformazione e di orientamento delle attività di recupero e manutenzione, condivisi con la comunità ecclesiastica e basati sul dialogo e sulla cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti.
Alla seduta di laurea tenutasi venerdì 6 novembre 2020 si è svolta la discussione della tesi dal titolo: “Verifica della compatibilità al riuso e modello di gestione basato sulla cooperazione degli stakeholders per il seminario arcivescovile di Benevento” sito in viale Atlantici n. 69, candidata Ramona Girardi, che ha conseguito il titolo di Dott.ssa in Architettura con voto 110/110 sotto la guida della relatrice la chiarissima prof.ssa Pinto ed il correlatore il prof. De Toro, consulenti: l’Arch. Ph.D. Bozzella e Arch. Francesca Ciampa.
parte di enti, in questo caso ecclesiastici, proprietari di grandi Patrimoni Immobiliari.Come emerge dal titolo, la tesi ha l’obiettivo di verificare la compatibilità al riuso dell’edificio oggetto d’indagine e la definizione del modello gestionale preferibile in relazione alle nuove funzioni da insediare, adottando un approccio partecipativo, partendo dagli interlocutori privilegiati fino alla comunità.
Il risultato scientifico è frutto dell’approccio multidisciplinare dato dall’integrazione tra la tecnologia del recupero edilizio e l’estimo con gli strumenti ed i metodi di valutazione; la tesi ha seguito un approccio che guarda alla compatibilità al riuso fondato sul consenso da parte dell’utenza, valutando tempi, costi e modelli di gestione preferibili a seguito della destinazione d’uso scelta.
Tale procedura può risultare di grande utilità per migliorare la gestione degli edifici da parte di enti, in questo caso ecclesiastici, proprietari di grandi Patrimoni Immobiliari.