Nella lettera pastorale “Camminare insieme” l’Arcivesco Mons. Felice Accrocca si pone l’obiettivo di raggiungere ogni persona affinché tutti possano contribuire ad una crescita reciproca, ad un’unità perseguibile solo se l’uomo sia disposto a mettere da parte il proprio ego, non disprezzando le differenze bensì valorizzarle nell’ottica della comunione. Per chiarire meglio questo concetto, nella lettera viene rievocato l’evento in cui Gesù chiamò a sè i Dodici per mandarli “a due e due e dava loro potere sugli spiriti impuri”. Il fatto che Gesù li abbia mandati a due a due ci fa comprendere che il percorso di evangelizzazione è possibile solo se vi sia comunione tra le persone ovvero quando vi sia un’unico scopo consistente nello stabilire un rapporto intenso con Lui e diffondere la Sua parola mediante testimonianze di carità. Il Vescovo si pone dunque un quesito: “”Cosa vuol dire, allora, camminare insieme nella Chiesa?” Camminare insieme significa, dimostrare agli altri come essa sia unita. Affinché vi sia comunione è necessario che laici, religiosi e ministri ordinati, collaborino rispettando ognuno il proprio ruolo nella consapevolezza che a tutti sia stato affidato dal Signore il compito di impegnarsi per la crescita della società. Risulta essere importante che la Chiesa, dunque, si adoperii attivandosi per conoscere il territorio e possa contribuire, in base alle proprie “competenze”, a segnalare anche possibili problematiche da risolvere poi, in altre sedi.