- Spetta al parroco individuare «la capienza massima dell’edificio» di culto, sulla base di una distanza minima di sicurezza “pari ad almeno un metro laterale e frontale”. Il numero massimo di partecipanti consentiti deve essere affisso fuori dall’edificio insieme alle altre indicazioni per la partecipazione alle liturgie.
Chiarimento del Ministero dell’Interno nota del 13 agosto 2020:
““Durante lo svolgimento delle funzioni religiose non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi e/o svolgono vita sociale in comune”.
- L’accesso deve essere “contingentato e regolato” con l’assistenza di personale ausiliario (munito di mascherine e segno di riconoscimento) preposto a gestire afflusso e deflusso, nonché a vigilare sul rispetto del numero chiuso
- All’ingresso e all’uscita va mantenuta una distanza di 1,5 metri e le porte devono rimanere aperte (in modo da non esser toccate)
- All’ingresso del luogo di culto devono essere messi a disposizione liquidi igienizzanti
- Non è consentito accedere alla liturgia nel caso di sintomi influenzali/respiratori o temperatura pari o superiore a 37,5°C; nonché a coloro che nei giorni precedenti siano stati in contatto con persone risultate positive al nuovo coronavirus
- I luoghi di culto devono essere igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica e va favorito il ricambio dell’aria
- I vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni, devono essere accuratamente disinfettati al termine di ogni celebrazione. Le acquasantiere della chiesa devono essere mantenute vuote
- Chi partecipa alle celebrazioni deve obbligatoriamente indossare la mascherina e rispettare la distanza sanitaria
- La somministrazione della Comunione deve avvenire dopo che il celebrante ha igienizzato le mani e la mascherina. L’ostia va offerta senza toccare le mani dei fedeli.
Integrazione CTS del 27 giugno 2020:
“in riferimento alla possibilità di derogare all’obbligo dell’uso dei guanti dell’officiante al momento della distribuzione della Comunione”, raccomanda che chi distribuisce la Comunione “proceda a una scrupolosa detersione delle proprie mani con soluzioni idroalcoliche” e che le ostie siano “depositate nelle mani dei fedeli evitando qualsiasi contatto tra le mani dell’officiante e quelle dei fedeli medesimi. In caso di contatto dovrà essere ripetuta la procedura di detersione delle mani dell’officiante prima di riprendere la distribuzione della Comunione”.
- Le disposizioni relative al rispetto della distanza sanitaria e all’uso dei dispositivi di protezione individuale valgono anche per battesimi, matrimoni, unzione degli infermi ed esequie.
Integrazione CTS del 27 giugno 2020:
“Per quanto riguarda i matrimoni, il Cts osserva che “non potendo certamente essere considerati estranei tra loro, i coniugi possano evitare di indossare le mascherine”. “Deroga” che può essere estesa anche alle celebrazioni “del matrimonio secondo il rito civile o secondo le liturgie delle altre confessioni religiose”. Rimane invece la raccomandazione che l’officiante usi “il dispositivo di protezione delle vie respiratorie e rispetti il distanziamento fisico di almeno un metro”.
- Il sacramento della Penitenza deve svolgersi in luoghi ampi e areati, che consentano il pieno rispetto delle misure di distanziamento ma anche la riservatezza necessaria. Sacerdote e fedele devono indossare sempre la mascherina.
- In una nota inviata alla Cei, il Ministero dell’Interno il 13 agosto 2020 precisa che i quesiti sono stati presi in esame dal Comitato tecnico scientifico e che è possibile la reintroduzione di cori e cantori, a condizione che mantengano “una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti”. Le distanze potranno essere ridotte ricorrendo a barriere fisiche, mentre l’eventuale “interazione tra cantori e fedeli deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali ed in particolare il distanziamento di almeno 2 metri”.