Si è tenuto presso il Centro di Cultura “Raffaele Calabria” il sesto incontro di CIVES –Laboratorio di formazione al bene comune. Relatore della serata è stato il Prof. Leonardo Becchetti docente di Economia Politica presso l’Università di Roma “Tor Vergata” che ha trattato il tema: “Votare con il portafoglio nelle città del ben vivere”. A introdurre i lavori è stato Ettore Rossi direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento che ha spiegato: “Il voto con il portafoglio rende l’economia più civile, perché spinge le imprese a diventare più sostenibili sia sul piano ambientale che sociale. In questo senso c’è un ruolo fondamentale della cittadinanza attiva che può decidere consapevolmente, per esempio, quali prodotti o servizi acquistare. Come cittadini e come consumatori abbiamo un potere della cui grande forza non siamo del tutto consapevoli. Anche nella nostra città possiamo fare molto per orientare a scelte più giuste. Così come dobbiamo impegnarci per rafforzare i fattori che fanno di Benevento una città del ben-vivere”.
Becchetti, prendendo la parola, ha sottolineato come la sua riflessione non sia fine a sé stessa ma tesa a cercare soluzioni. “Per fare ciò – ha aggiunto – abbiamo immaginato un metodo di analisi composto da sei step: capire il contesto, avere una visione, provare ad elaborare risposte, lavorare affinché si accompagnino i semi di speranza presenti nel paese, comunicare in modo efficace le buone pratiche e, infine, interagire con i policy maker, lavorando con la politica”. Sotto il profilo dell’analisi economica, Becchetti ha sottolineato che il consumatore si trova nella migliore delle epoche possibili avendo accesso facile e rapido a migliaia di informazioni e di dati. “Questa enfasi sul ruolo del consumatore d’altro canto mette in difficoltà quelle imprese che pagano meno il lavoro, soprattutto se poco qualificato. E dietro il sottocosto c’è il sotto salario. Questo evidenzia una serie di problemi collegati fra loro che generano non solo povertà economica ma anche povertà di tempo e povertà affettiva. Tutte queste difficoltà individuano il vero problema delle nostre società, ovvero la ricerca di senso”, ha aggiunto.
“L’obiettivo dell’economia civile – ha continuato Becchetti – è portare felicità, benessere e senso. La felicità deve trovare un fondamento non più trascurabile che è la generatività: essa è la rivoluzione politica dei nostri tempi che consente di mettere le persone scartate di nuovo in circolo, rendendole utili.
Utilizziamo il nuovo parametro della generatività in atto come dato imprescindibile per classificare le città e le zone del paese: tale dato può essere misurato in termini economici, sociali, delle generazioni”.
Becchetti ha condiviso la necessità di lavorare per formare, secondo i principi dell’economia civile, “imprese diverse che siano ibride, cioè aziende che creino valore economico in modo sostenibile. La vita, infatti, è fatta di persone e di incontri in cui decidere se cooperare o litigare. Il segreto dell’incontro è quindi il dono, la gratitudine, la reciprocità. E se hai creato delle relazioni è più difficile violare la fiducia. Le società che hanno saputo consolidare le relazioni sono quelle che hanno fatto più progressi”.
“La politica economica – ha ancora detto Becchetti – non si fa a due mani tramite l’uomo solo al comando ma provando a risolvere i problemi a quattro mani: con il mercato, le istituzioni benevolenti, la cittadinanza attiva e le imprese responsabili. In tal senso siamo in grado di cambiare la cittadinanza politica tramite il voto con il portafoglio: infatti, se i consumatori di tutto il mondo premiassero con le loro scelte di consumo un certo tipo di aziende, il mondo cambierebbe. Questo atto non è affatto facile perché ci sono almeno quattro ostacoli: la consapevolezza, l’informazione, il coordinamento delle scelte, il fatto che operare tali scelte non sia una cosa costosa”.
In merito al voto con il portafoglio, poi, Becchetti, ha descritto alcuni esempi di come tale strategia politica stia già avendo effetto, come nel mondo della finanza, in particolare nel settore dei fondi etici, “dove anche quelli che non hanno interesse nell’etica vogliono comunque difendersi dal rischio che il non rispetto di alcuni principi comporta”.
Becchetti ha concluso il suo intervento citando Papa Francesco: “ Il tempo è superiore allo spazio. Questa frase esprime il concetto di generatività e noi abbiamo il dovere di impegnarci su un tempo lungo per attuare un vero cambiamento”.