«Ogni età va rispettata per la sua natura», scrive oggi, 10 gennaio 2018, Daniele Novara su Avvenire, aggiungendo che «non sempre quello che consideriamo moderno è anche giusto». A essere chiamato in causa è il “dispotismo” che gli smartphone esercitano sui ragazzi, compromettendone spesso non solo la capacità di concentrazione nello studio, ma le attività sportive e ludiche, fino alla stessa qualità del riposo. Più che di una reazione tardiva e sterile alla tecnologia, quello del pedagogista è un appello alla vocazione educativa dell’adulto che siamo e a politiche che contribuiscano a tutelare i bambini nel loro percorso di crescita.
Don Ivan Maffeis Direttore dell’Ufficio Nazionale Comunicazioni Sociali della CEI