Gli studenti del liceo classico paritario “Luigi Sodo” della diocesi di Cerreto Sannita, Telese e Sant’Agata de’ Goti hanno visitato la biblioteca Capitolare, l’ipogeo della Cattedrale e il museo diocesano di Benevento. Nella prima tappa sono stati guidati da mons. Mario Santo Iadanza, direttore dell’ufficio beni culturali e arte sacra. Il patrimonio odierno della biblioteca è costituito da circa 1.800 manoscritti, 4.600 pergamene e 9.000 volumi a stampa. Ma l’importanza dell’istituto a livello nazionale e internazionale per lo studio della paleografia, della diplomatica, dell’agiografia, della liturgia e della storia della musica è data dal fondo dei codici di età medievale, tra i quali assumono particolare rilievo i 42 vergati in quella particolare minuscola definita “beneventana” (il più antico è databile al primo quarto del sec. IX). Di grande interesse e importanza è altresì il patrimonio pergamenaceo sul terreno diplomatistico, paleografico e storico: il documento più antico è un diploma del principe Radelchi II dell’898. La biblioteca Capitolare è situata nel complesso dell’Arciepiscopio, a piazza Orsini. Nella sala di lettura si trovano un grande dipinto cinquecentesco di autore ignoto raffigurante la Madonna del popolo, un busto marmoreo di Benedetto XIII, opera dello scultore romano Pietro Bracci, e il finto organetto dove Orsini fece sistemare alcuni diplomi principeschi e bolle papali in pergamena, che avrebbero dovuto nel tempo «cantare le lodi alla Chiesa beneventana». Nell’ipogeo e nel museo diocesano sono stati gli archeologi Marina Maio e Giannicola Barone a guidare i liceali del “ Luigi Sodo”. Il percorso allestito nel sito archeologico indagato durante i lavori di pavimentazione della Cattedrale è stato inaugurato il 18 dicembre 2012. Le testimonianze emerse durante le operazioni di scavo raccontano le diverse destinazioni d’uso dell’area dove tra il V ed il VI secolo venne realizzata la prima Cattedrale. Oltre alle sepolture sono visibili i resti di un mercato di età romano-imperiale, di ambienti abitativi del III secolo a.C. e di un luogo di culto di età sannitica. Nel novembre del 2015 s’inaugurò il nuovo allestimento della cripta altomedievale. Il monumento tornato a splendere dopo cinque secoli di oblio durante i lavori di ricostruzione della Cattedrale nel periodo postbellico, nel 1981 era stato già adibito a museo. Il ciclo pittorico altomedievale dedicato a S. Barbato narra del vescovo beneventano che nel VII secolo liberò il ducato dall’assedio dei Bizantini e convertì al cristianesimo i Longobardi. Al XIV secolo si data l’affresco della “Mater Misericordiae”. I manufatti collocati lungo il percorso sono parte integrante del racconto storico. Recentemente il museo è stato ulteriormente ampliato con due nuove sale, dedicate ai vescovi della diocesi beneventana e alla vita liturgica. Il museo è gestito dalla Fondazione Bonazzi; le attività si possono seguire sulla pagina Fb Museo diocesano di Benevento o su www.fondazionebonazzi.it.