Carissimi, “Cristo risuscitato dai morti non muore più” (Rm 6,9); “da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo” (Ef 2,5). Dobbiamo perciò “camminare in una vita nuova” (Rm 6,4), per testimoniare al mondo la pace e la gioia che provengono dal Risorto.
Come possiamo farlo? Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, chiese al Padre per noi: “siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato” (Gv 17,23). Anche Papa Francesco, a Pietrelcina, ci ha esortato a dare “testimonianza di comunione, perché solo la comunione – cioè l’essere sempre uniti, in pace fra noi, la comunione fra noi – edifica e costruisce. Un paese che litiga tutti i giorni non cresce, non si costruisce; spaventa la gente. È un paese malato e triste. […] Per favore – ha concluso il Papa – non spendete tempo, forze, a litigare fra voi”. Sì, non regni tra noi la tristezza della divisione, ma la gioia della comunione! Solo questa gioia contagia e converte e può convincere tutti che è bello essere cristiani, che Cristo non è venuto a toglierci nulla, piuttosto a darci ciò che nessun altro potrà mai donarci.
Ognuno di noi s’impegni perciò, in questi giorni e per quelli a venire, a compiere un piccolo gesto di comunione, come potrebbe essere telefonare a una persona con cui da tempo non si hanno più rapporti, stemperare le tensioni in famiglia, nel proprio condominio o sul posto di lavoro, rivolgere un saluto a persone che normalmente non sono degne d’attenzione… La fantasia della carità e della comunione non avrà limiti se ci lasceremo “guidare dallo Spirito” (Gal 5,18).
A tutti voi, il mio augurio più cordiale e sincero
Benevento, 28 marzo 2018 † Felice vescovo