Nella mattinata, dell’11 novembre scorso, si sono riuniti nella sala verde del palazzo arcivescovile di Benevento i componenti della II Commissione speciale Anticamorra e Beni confiscati. Erano presenti il presidente Carmine Mocerino; il segretario Vincenzo Viglione e i componenti Tommaso Malerba ed Erasmo Mortaruolo. Oltre a loro all’incontro ha partecipato l’arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca; e quello di Cerreto, mons. Domenico Battaglia; il prefetto Paola Galeone; il comandante provinciale dei carabinieri Alessandro Puel; il questore di Benevento Giuseppe Bellassai e il rettore di Unisannio, Filippo De Rossi. «Non può che passare dalla cooperazione di tutti nel rispetto dei ruoli istituzionali la tutela della legalità» ha sottolineato il prefetto di Benevento, Paola Galeone, che ha rimarcato quanto «l’alternativa alla paura non sia il coraggio ma la verità», evidenziando «quanto sia necessario da parte anche della Regione sostenere i Comuni nella gestione dei patrimoni confiscati affinché questi siano veri strumenti di rilancio del territorio». Mons. Domenico Battaglia, vescovo della diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti ha parlato di impegno e responsanbilità nel quotidiano per sconfiggere la camorra ed ha aggiunto: «bisogna sporcarsi le mani nel nome del vangelo». Mons. Felice Accrocca, arcivescovo metropolita di Benevento ha sollolineato che le devianze si sconfiggono insieme: «la Chiesa deve lavorare nell’ambito educativo, a partire dalla catechesi ai bimbi, ma ognuno deve fare la sua parte»; inoltre è necessario: «costruire un diverso destino infrastrutturale del Sannio per promuovere sviluppo e percorsi di crescita del territorio affinché non vengano scelte vie traverse». Mocerino ha ribadito l’esigenza che cittadini, istituzioni, forze dell’ordine, collaborino, anche in territorio all’apparenza tranquilli come Benevento per dare un esempio, per sottrarre terreno all’illegalità.