Il Messaggio che Papa Francesco ha scritto per l’occasione, sta tutto in una frase: “Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità”. Sono parole dell’apostolo Giovanni ed esprimono «un imperativo da cui nessun cristiano può prescindere»: troppo spesso c’è distanza fra le «parole vuote che sono sulla nostra bocca» e «i fatti concreti con i quali siamo invece chiamati a misurarci», ma «l’amore non ammette alibi», siamo chiamati ad «amare come Gesù ha amato», «soprattutto quando si è chiamati ad amare i poveri».
Certo, «ci sono stati momenti in cui i cristiani non hanno ascoltato fino in fondo questo appello, lasciandosi contagiare dalla mentalità mondana. Ma lo Spirito Santo non ha mancato di richiamarli a tenere fisso lo sguardo sull’essenziale. Ha fatto sorgere, infatti, uomini e donne che in diversi modi hanno offerto la loro vita a servizio dei poveri», ha ricordato Francesco, e «tra tutti spicca l’esempio di Francesco d’Assisi, che è stato seguito da numerosi altri uomini e donne santi nel corso dei secoli. Egli non si accontentò di abbracciare e dare l’elemosina ai lebbrosi, ma decise di andare a Gubbio per stare insieme con loro».
L’invito di Papa Francesco è questo: «Non pensiamo ai poveri solo come destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana, o tanto meno di gesti estemporanei di buona volontà per mettere in pace la coscienza. Queste esperienze, pur valide e utili a sensibilizzare alle necessità di tanti fratelli e alle ingiustizie che spesso ne sono causa, dovrebbero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita», perché «se vogliamo incontrare realmente Cristo, è necessario che ne tocchiamo il corpo in quello piagato dei poveri».
Ecco quindi che «siamo chiamati, pertanto, a tendere la mano ai poveri, a incontrarli, guardarli negli occhi, abbracciarli, per far sentire loro il calore dell’amore che spezza il cerchio della solitudine. La loro mano tesa verso di noi è anche un invito ad uscire dalle nostre certezze e comodità, e a riconoscere il valore che la povertà in sé stessa costituisce».
Il grido dei poveri è la voce da ascoltare per cambiare la storia: «Se, pertanto, desideriamo offrire il nostro contributo efficace per il cambiamento della storia, generando vero sviluppo, è necessario che ascoltiamo il grido dei poveri e ci impegniamo a sollevarli dalla loro condizione di emarginazione. Nello stesso tempo, ai poveri che vivono nelle nostre città e nelle nostre comunità ricordo di non perdere il senso della povertà evangelica che portano impresso nella loro vita».
Papa Francesco ha parlato anche della «grande difficoltà che emerge nel mondo contemporaneo di poter identificare in maniera chiara la povertà. Eppure, essa ci interpella ogni giorno con i suoi mille volti segnati dal dolore, dall’emarginazione, dal sopruso, dalla violenza, dalle torture e dalla prigionia, dalla guerra, dalla privazione della libertà e della dignità, dall’ignoranza e dall’analfabetismo, dall’emergenza sanitaria e dalla mancanza di lavoro, dalle tratte e dalle schiavitù, dall’esilio e dalla miseria, dalla migrazione forzata. La povertà ha il volto di donne, di uomini e di bambini sfruttati per vili interessi, calpestati dalle logiche perverse del potere e del denaro. Quale elenco impietoso e mai completo si è costretti a comporre dinanzi alla povertà frutto dell’ingiustizia sociale, della miseria morale, dell’avidità di pochi e dell’indifferenza generalizzata».
Non si può «restare inerti e tanto meno rassegnati» dinanzi «alla povertà che inibisce lo spirito di iniziativa di tanti giovani, impedendo loro di trovare un lavoro; alla povertà che anestetizza il senso di responsabilità inducendo a preferire la delega e la ricerca di favoritismi; alla povertà che avvelena i pozzi della partecipazione e restringe gli spazi della professionalità umiliando così il merito di chi lavora e produce; a tutto questo occorre rispondere con una nuova visione della vita e della società».
Come Chiesa Beneventana anche noi ci proponiamo di vivere al meglio questa Giornata ci siamo preparati ad essa con il nostro 2° Convegno delle Caritas del 10 e 11 Novembre e con una settimana da vivere in ogni singola Parrocchia dal 14 al 18 con momenti di preghiera e riflessione comunitaria.
La volle Papa Francesco al termine del Giubileo della Misericordia, per «stimolare in primo luogo i credenti perché reagiscano alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell’incontro». Il Papa agli uomini di Chiesa ma anche alle associazioni, ai movimenti e al vasto mondo del volontariato «di impegnarsi perché con questa Giornata Mondiale dei Poveri si instauri una tradizione», per «comprendere il Vangelo nella sua verità più profonda: i poveri non sono un problema, sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo».
Ecco le parole del Arcivescovo che ci invita a vivere questa giornata:
Verso la Giornata Mondiale dei Poveri
Il 19 novembre 2017 celebreremo la 1a Giornata Mondiale dei Poveri, istituita da Papa Francesco affinché i credenti, in primo luogo, “reagiscano alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell’incontro”. Il Messaggio del Papa per l’occasione offre, in proposito, ampi spunti di riflessione.
Il povero è il vicario di Cristo (Mt 25,31-46): in lui dobbiamo riconoscere il Maestro divino perché egli ci riconosca e ci accolga un giorno nella casa del Padre. Tutti, infatti, dovremo “comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male” (2Cor 5,10).
In attesa d’incontravi, tutti saluto e benedico di cuore.
† Felice
PROGRAMMA DOMENICA 19 NOVEMBRE 2017
Alle comunità parrocchiali, ai conventi, alle associazioni, agli uomini e alle donne di buona volontà, si chiede di attivare una punto di raccolta per:
• GENERI ALIMENTARI A LUNGA CONSERVAZIONE,
• MATERIALE PER L’IGIENE PERSONALE E DEGLI AMBIENTI DOMESTICI,
• VESTIARIO INVERNALE NUOVO, INDUMENTI INTIMI INVERNALI,
• ALIMENTI E/O MATERIALE PER L’INFANZIA, PANNOLINI, OMOGENEIZZATI, PAPPINE, LATTE IN POLVERE ETC…,
• OFFERTE IN DENARO, PER SOSTENERE LE ATTIVITÀ DELLA CARITAS DIOCESANA.
• ALLE ORE 17:30, PRESSO LA CITTADELLA DELLA CARITÀ “EVANGELII GAUDIUM” DI VIA SAN PASQUALE, IL NOSTRO ARCIVESCOVO, INAUGURERÀ E BENEDIRÀ LA NUOVA OPERA SEGNO, LA SALA MEDICA PER I BISOGNOSI, CHE SARÀ POSTO SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN GIOVANNI DI DIO.