Giovedì 21 marzo alle ore 16.30 presso la Sala Madonna delle Grazie del Seminario Arcivescovile di Benevento (viale Atlantici) si terrà la presentazione dell’ultimo libro del prof. Carmine Di Sante: “Dentro La Bibbia. La teologia alternativa di Armido Rizzi”. L’incontro è promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Giuseppe Moscati” di Benevento in collaborazione con lo Studio Teologico “Madonna delle Grazie”. Interverranno il prof. Leonardo Lepore, Direttore ISSR, il prof. Giovani Liccardo, Prefetto dello Studio Teologico, ed il prof. Sergio Tanzarella, docente di Storia della Chiesa presso la Pontifica Università Gregoriana. Le conclusioni saranno affidate all’autore.
Il teologo Carmine Di Sante ricostruisce lo straordinario percorso teologico di Armido Rizzi, suo maestro, con il pregio di riassumere in un’unica opera un pensiero che si dispiega in decine di pubblicazioni e numerosi articoli. Il libro compie una vera e propria operazione di “de-ellenizzazione” della teologia, di abbandono delle categorie filosofiche e metafisiche di derivazione platonica in cui per secoli sono stati improntati lo studio e l’annuncio della Parola biblica. Il tramonto della «civiltà platonico-cristiana» profetizzato da Nietzsche, la secolarizzazione dell’Europa con la sua potenza scientifica tecnologica e capitalistica seduttrice di popoli e culture, il confronto con le religioni non cristiane, testimoni esse stesse del divino, e soprattutto lo scandalo dell’ingiustizia e della violenza produttrici di scarti umani e vittime esigono il ripensamento radicale della Bibbia alla quale da sempre ha attinto l’Occidente, consapevolmente o meno. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, a partire dagli anni Settanta, Armido Rizzi ha avviato un diverso modo di intendere il Dio delle Scritture ebraico-cristiane celato nelle profondità del «mito» fondante d’Israele noto come ex-odos. Scavando e riportando allo scoperto i suoi significati molteplici e sorprendenti, egli elabora una teologia alternativa, nel duplice senso che al suo centro pone non più l’io ma l’altro e che essa è altra rispetto a quella dominante nei trattati classici di teologia.